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| Il suo ultimo libro pubblicato fino ad ora (un'altro dovrebbe uscire nel 2013) era intitolato "Come cambiare il mondo" sottotitolo:Perchè riscoprire l'eredità del marxismo.
E' un lavoro mirabile per respiro e chiarezza di esposizione anche al cospetto degli ostacoli più duri, come l'esposizione rigorosa sugli ermetici "grundrisse", da vero maestro della storiografia, fino al caloroso, quasi emotivo omaggio ad Antonio Gramsci.
Cambiare il mondo si può secondo H. ma non prescindendo da quello che fu uno snodo cruciale ed imprescindibile del nostro passato, una ideologia che ancor oggi divide e fa discutere e non solo, ma predice e prevede.
la vita di Eric Hobsbawm ha abbracciato un secolo di importanti accadimenti e la sua storiografia è universalmente rconosciuta come onesta e rigorosa forse anche perchè molti avvenimenti si sono svolti parallelamente alla sua vita.
Un uomo nato nell'anno della rivoluzione bolscevica e morto in piena rivoluzione finanziaria.
Essendo uno storico di orientamento marxista ha dovuto durante tutta la sua vita letteraria fronteggiare...l'altra metà del mondo la cui critica nei suoi confronti prendeva le mosse, piuttosto approssimativamente talvolta, dal suo considerare gli errori e le aberrazioni dei regimi comunisti reali come condensato di una frase del tipo: "you can't make an omelette without breaking eggs".
Ovviamente il marxismo di Hobsbawn poggiava su solide basi teoriche ma spesso si sentiva replicare con obiezioni di questo tipo..."It's all very well talking about omlettes and eggs, but when it is you who is amongst the eggs that end up getting broken you have a natural inclination to a different point of view!"
Comunque H. sapeva bene che essere marxisti, nella comune accezione del significato del termine significa dover giustificare l'ammirazione o comunque il sostegno per un sistema considerato, alla prova dei fatti, come fallito.
Come risolvere il problema che proprio la cultura popolare che lui stesso aveva lottato per rivalorizzare come vera forza propulsiva per lo sviluppo dei sistemi sociali contribuiva a far cadere la questione marxista in un cosi colossale misunderstanding?
I sistemi comunisti reali hanno mai...realmente sviluppato le teorie marxiste?
Puo il marxismo realizzare compiutamente se stesso nella competizione con altri sistemi...meno riguardosi degli interessi della collettività o parallelamente ad essi?
Sebbene storico di grande respiro e pensatore originale la sua storia personale non pote non influire sulle sue idee, di origine ebrea si trovò a Berlino nei mesi precedenti all'ascesa al potere di Hitler e riusci a fuggire in Inghilterra proprio nel 1933 "fu impossibile per me restare fuori dalla politica" come disse molti anni dopo "i mesi di Berlino fecero di me un comunista a vita".
Il suo rimanere comunista militante ed iscritto al piccolo partito comunista britannico anche dopo la caduta dei regimi dell'europa orientale, dell'URSS e del muro di berlino ne fece per molti una figura controversa.
Del resto H. fo solo uno fra diverse altre figure che formarono un gruppo non numeroso ma molto qualificato di intellettuali britannici che adeririono al marxismo.
Giovani membri dell'alta borghesia prodotti dalla cosiddette "public schools" e dalle antiche Universita attirarono una attenzione notevolissima in parte per la loro visibilità culturale (alcuni erano notissimi poeti) in parte perchè diversi giovani intellettulai di sinistra negli anni trenta spinsero la loro dedizione fino al punto di diventare agenti sovietici come Burgess,Mclean o il più noto Philby (la cu storia meriterebbe un articolo a parte, che mi riservo di scrivee se me ne verrà la voglia).
Ma era ovvia d'altra parte che negli anni dell'ascesa e della ferocia nazista molti vedessero con favore a talvolta con ammirazione il diffondersi dell'ideologia contraria anche se le idee erano spesso come si suol dire poche ma ben confuse.
"And he was a tireless agitator for a better world." (Tony Blair).
(fine prima parte)
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