Già. E allora, a mio modesto avviso, a che serve cercar di ricostruire il tutto?
Ma seguiamo il nostro prode nella seconda puntata:
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Proprio la damnatio memoriae potrebbe essere responsabile di molte delle storie denigratorie che vennero fatte circolare su di lui, in cui le sue eccentricità furono esagerate a dismisura. La più famosa è probabilmente quella immortalata nel dipinto di Sir Lawrence Alma-Tadema intitolato Le rose di Eliogabalo, ricavata dalla Historia Augusta: Elio Lampridio racconta infatti che l'imperatore uccise gli ospiti di una sua cena soffocandoli con una massa di petali di rose, "viole e altri fiori" fatta cadere dal soffitto. Leggiamo in Lampridio (Vita di Eliogabalo XXI):
Per dieci giorni si fece anche servire quotidianamente trenta mammelle di cinghiale con le loro vulve, piselli con palline d’oro, lenticchie con ceraunii, fave con gocce d’ambra, riso con perle bianche. Cosparse inoltre perle, a mo’ di pepe, sui pesci e sui funghi. Sommerse in triclini mobili i suoi convitati con viole e fiori, in modo tale che alcuni di loro morirono soffocati perché non riuscivano a liberarsene.
Sir Lawrence Alma-Tadema, Le rose di Eliogabalo, 1888
L'idea che si possa morire soffocati da petali di fiori, senza riuscire a liberarsene, è talmente inverosimile che mi sembra di poterla tranquillamente catalogare come falsa. Ma, se appare chiaro che questa è falsa, quante altre notizie inattendibili e completamente inventate vi saranno nelle fonti storiche, soprattutto nell'Historia Augusta? E come distinguerle dalle altre? Che l'imperatore fosse un tipo a dir poco stravagante, infatti, è un dato certo, confermato unanimemente da tutte le fonti.
Già tra i suoi contemporanei egli godeva di una fama di eccentricità, decadenza e fanatismo, forse esagerata, ma certamente non inventata, dai suoi successori. E' del tutto ovvio che gli autori cristiani ne abbiano tramandato un ritratto ostile, dovuto soprattutto al fatto che l'imperatore praticava apertamente, e nel più estremo dei modi, culti orientali a sfondo sessuale. La storiografia moderna tenta, in assenza di fonti a lui favorevoli, di dipingerne un ritratto più articolato e sereno, attribuendo il fallimento del suo regno al contrasto tra il conservatorismo romano e la sfrenata tendenza all'innovazione del giovane sovrano ed alla sua incapacità di scendere a compromessi, ammesso e non concesso che egli si sia mai reso conto della necessità di farlo.
Di fatto però, come dicevo, la storiografia moderna, se non vuole procedere su base puramente congetturale, è costretta a fare i conti con le uniche tre fonti antiche in nostro possesso; e cioè:
- la Storia romana di Cassio Dione Cocceiano, contemporanea ad Eliogabalo ma non per questo attendibile, perché riporta il punto di vista della classe senatoriale ed il suo autore fu sostenitore di Alessandro Severo;
- l'omonima opera di Erodiano, non solo contemporaneo, ma anche conterraneo di Eliogabalo, che dà un giudizio più sereno ed equilibrato del suo monarcato;
- l'Historia Augusta, che gli storiografi moderni fanno risalire al IV secolo, all'interno della quale la Vita di Eliogabalo risulta scritta da Elio Lampridio: a parte la distanza cronologica rispetto ai fatti (circa due secoli), gli studiosi moderni si dicono convinti che quest'opera fonda pettegolezzi e storie inventate a fonti contemporanee agli eventi, di fatto rendendo quasi impossibile riconoscere il vero dal falso; nel caso della Vita di Eliogabalo, a detta del già citato Jerry Fielden, la fonte contemporanea dovrebbe essere quella, ora perduta, del senatore e storico Mario Massimo (160 circa - 230 d.C.): ma, ancora una volta, ci si domanda quale attendibilità ci si possa aspettare da un rappresentante dell'ordo senatorius, ferocemente ostile ad Eliogabalo.
Edited by Aryanna… - 30/10/2011, 11:42