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| Un ricco nobiluomo amante delle avventure ed il suo affezionato amico incontrano una sera in una taverna di Londra uno strano tipo.Fatta conoscienza il tipo dichiara di essere in bancarotta, deluso dalla vita e e di voler farla finita. Simulando una finta solidarietà o un po per follia i due amici si dichiarano dello stesso parere.Allora l'aspirante sucida decide diportarli in un luogo che fa al caso di tutti e tre. Si tratta del club dei suicidi il cui presidente dopo un breve...esame per saggiare le reali intenzioni ammette i due amici e l'altro che gia era membro. La sera questo club di disperati si riunisce in una tetra sede intorno adi un tavolo stordendosi di champagne in un clima di surreale spensieratezza. POi cala il gelo.Il Presidente mischia le carte e poi le distribuisce coperte.Chi riceve l'asso di picche è colui che dovra morire quella notte stessa, dovrà morire per mano del mambro riceverà l'asso di fiori. Un club quindi piu di assassini che di suicidi, in cui però alle vittime viene alleviato il compito dell'atto finale. Dunque la seconda sera al principe tocca l'asso di picche mentre ad un giovane emaciato l'asso di fiori, senonchè lo scudiero amico del nobile assentatosi di soppiatto organizza un specie di blitz e fa arrestare ovviamente il presidente. Il nobile poi provvede a risolvere i problemi dei disperati membri del club evidentemente tutti di natura materiale. Come dicevo da un'idea brillante come quella del club con il thriller di poter essere carnefici prima che vittime mi aspettavo un finale meno scontato, ma si tratta di un racconto breve comunque godibilissimo che si legge tutto d'un fiato.
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