| Galadriel lux |
| | CITAZIONE (arwen56 @ 5/11/2006, 22:34) Grazie per il tuo gentile commento, Galadriel. Pensa, proprio ieri ero in libreria e mi sono rigirata tra le mani Inés dell’anima mia, indecisa se acquistarlo o no. Ho optato per il no. Benchè apprezzi moltissimo la Allende, gli ultimi libri (diciamo a partire da Paula) non mi sono piaciuti granchè. Quindi aspetterò io una tua recensione in merito, se ti farà piacere scriverla. PS: A tutt'oggi i due romanzi che preferisco della Allende sono EvaLuna ed Eva Luna racconta. E' una scrittrice che mi ha sempre incuriosito, sia per la sua storia personale e politica, che per la sua immaginazione fervida, poetica e crudele :-) Spesso è stata paragonata a Gabriel García Márquez, e in effetti palese l'influenza dello scrittore colombiano nello stile dell'Allende. Ho letto quasi tutti i suoi libri e mi ha conquistato ne "La casa degli Spiriti","La città delle Bestie" e, commosso con "Paula" libro autobiografico, una specie di diario scritto durante il coma della figlia 28enne Paula, che muore senza mai svegliarsi. Non sono brava a recensire, posso dire che però questo ultimo libro della scrittrice cilena mi è piaciuto moltissimo, e sono certa che non ne resteresti delusa. Questo è quello che avrei voluto saper scrivere :-) Inés dell'anima miaIsabel Allende torna a raccontare le avventure di una donna coraggiosa e al di fuori del comune. Questa volta, però, a differenza dei suoi libri precedenti, che avevano per protagoniste personaggi di fantasia, ha scelto di scrivere un romanzo dedicato a una figura storica femminile realmente esistita: Inés Suárez, l’unica donna spagnola che ha partecipato alla Conquista del Cile, «una donna eccezionalmente coraggiosa che ha vissuto una lunga vita – dichiara la scrittrice sudamericana - una vita straordinaria, una vita che mi sarebbe piaciuto vivere.» Vissuta nel Sedicesimo secolo, lnés seppe sfuggire alla sua condizione di donna relegata ai margini della società e, dopo un matrimonio infelice, trovò nel Nuovo Mondo la possibilità di realizzarsi, ottenendo prima di tutto l’amore, poi la terra, il potere, e finalmente, per trent’anni, l’affetto di un altro uomo, Rodrigo de Quiroga. Donna guerriera e combattiva, ma anche molto femminile e sensuale, lottò tutta la vita per ottenere ciò che desiderava. Dopo avere incontrato in Perù Pedro de Valdivia, avventuriero spagnolo, se ne innamora e come amante lo segue attraverso il deserto di Atacama fino in Cile dove nacque la città di Santiago. Nonostante i numerosi ostacoli, i pericoli incontrati in quelle terre selvagge e gli aspri combattimenti sostenuti, l’eroina riuscì a venire a contatto con l’anima più vera e pura delle popolazioni indigene con cui seppe intrattenere rapporti improntati a un reciproco rispetto, innamorandosi profondamente della loro terra. Nella storiografia tradizionale, il suo ruolo è quasi passato sotto silenzio. Non c’è da stupirsi perché, come ricorda la Allende, la storia la scrivono per lo più gli uomini e le donne vi figurano solo marginalmente. Con questo libro la narratrice ha voluto rendere un partecipe omaggio a una donna unica e sottrarre all’oblio una protagonista inconsueta di un periodo storico eccezionale. «Io racconto la storia della Conquista attraverso Inés, per mezzo degli occhi di Inés – dichiara-. Scrivendo il libro ho immaginato di essere Inés. La parte inventata, immaginata del libro è il mio calarmi nei panni di una donna del Sedicesimo secolo, la parte reale è la ricerca storica. Tutto ciò che racconto nel libro ha una base storica». Grazie alla voce della stessa protagonista, che ormai anziana racconta in prima persona le sue memorie, rivivono indigeni e colonizzatori, eroiche battaglie, amori passionali, tradimenti, avventure estreme. Il risultato è un romanzo storico documentatissimo e allo stesso tempo un’appassionante storia al femminile, capace di trascinare i lettori in un viaggio nel tempo, nell’anima e nei sentimenti di un’epoca e di una donna che diverrà facilmente un personaggio indimenticabile.www.zam.it
| | |
| |
|